mercoledì 28 novembre 2007

Scontri alla Sorbona. Chiusa l'università


L'università di Sorbona è stata chiusa venerdì mattina dopo gli scontri tra studenti che volevano raggiungere le aule e manifestanti che protestavano contro la LRU, la legge sulle libertà e sulle responsabilità dell'università, approvata ad agosto dal ministro Pècress.
Scontri più o meno violenti si sono verificati anche in altri sedi universitarie che i "collettivi studenteschi di lotta", animati sopratutto da simpatizzanti del Partito Comunista e sostenuti dal potente sindacato studentesco filosocialista Unef, tentano in ogni modo di occupare.
È una protesta rivolta contro l'autonomia amministrativa che il governo vuole attribuire agli atenei, allo scopo di introdurre il capitale privato nelle università.
Così si legge nell'appello del Coordinamento Nazionale dell'Università di Tours:
"Continueremo lo scipero fino al ritiro della legge Pècresse, perchè significa la privatizzazione dell'insegnamento superiore. [...] Rifiutiamo la logica di autonomia finanziaria che implica il disimpegno dello Stato e dunque l'aumento delle spese d'iscrizione. [...] Il nostro movimento contribuisce ad indebolire Sarkozy ed i suoi ministri [...] dobbiamo costruire un movimento di insieme dei giovani e dei lavoratori per rispondere all'offensiva del governo".
È da notare come, nonostante la loro grinta, i ribelli delle università restino comunque isolati. La loro protesta tuttavia non è riuscita a mobilitare veramente il mondo della scuola e a provocare una saldatura con i sindacati, a loro volta già protagonisti del lungo sciopero contro la riforma pensionistica.
Neanche tra i giovani è possibile dire che si sia raggiunta una forte adesione a questi ideali di rivolta, perchè intesi per buona parte come semplice rivendicazione di ideali politici.
Il governo, nella figura di Pècress, si è dimostrato pronto al dialogo, venendo anche incontro agli studenti fuori sede.
Il Capo dello Stato francese, Nicolas Sarkozy, continua con la sua "campagna del dialogo", promettendo che parlerà ai francesi, quando il conflitto sarà davvero accantonato.
Ai posteri l'ardua sentenza...